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  • Buone notizie! Il percorso attività produttive è stato riprisitnato, le opere di manutenzione alla centrale idroelettrica di Noiariis ed alla "Farie di Chieco" di Cercivento sono terminati! Aspettiamo le vostre prenotazioni
  • Su richiesta la visita guidata può essere effettuata anche per gruppi organizzati non scolastici contattando l'indirizzo e-mail sulfiumebut@gmail.com oppure telefonando al centralino del Comune di Paluzza.

A SCUOLA SUL FIUME BÛT

Il progetto "A scuola sul fiume Bût", che nasce da un concorso di Euroleader, si è proposto di elaborare un percorso di educazione al territorio, all’ambiente e alle attività produttive locali attuali, o legate alla tradizione, da proporre agli alunni delle scuole primarie e secondarie di I° grado esistenti sul territorio, per favorire nei giovani la conoscenza, la tutela e la valorizzazione dell’ambiente in cui vivono con il fine ultimo di rafforzare il senso di appartenenza alla propria terra e la permanenza in futuro.

Il territorio è percorso dal torrente Bût ed il tratto del torrente compreso tra Timau e Sutrio è parso particolarmente significativo per affrontare le tematiche in gioco: l’ambiente naturale, le caratteristiche del paesaggio, le attività produttive, l’utilizzo della risorsa acqua.

Gli alunni sono accompagnati lungo un percorso, effettuato in parte con un mezzo di trasporto e in parte a piedi, che tocca i punti di maggiore interesse lungo il fiume. Attraverso osservazioni, laboratori all’aperto o entro una struttura adibita, hanno modo di effettuare un itinerario multidisciplinare di carattere ambientale-scientifico-tecnologico.

Il percorso segue il fiume Bût dalla centrale di Noiariis alla località laghetti di Timau, dove vengono eseguiti i laboratori sull’elettricità, sull’analisi delle acque ed i confronti sui campioni di terreno e di rocce raccolti lungo il tragitto.

Come partecipare

Il percorso viene effettuato grazie alla guida di personale qualificato che accompagna gli escursionisti lungo il tragitto e durante lo svolgimento delle attività didattiche previste. Le escursioni si effettuano durante la settimana. L'intero percorso, comprensivo di tutte le attività didattiche, può essere svolto nell'arco di una giornata e adattato in base alle esigenze dei fruitori. Per prenotare un’escursione occorre telefonare al centralino del Comune di Paluzza oppure scrivere una mail a: sulfiumebut@gmail.com

MAPPA DEL PERCORSO

MAPPA DEL PERCORSO
Il percorso illustrato è indicativo

Programma indicativo delle escursioni

ore 9:00 ritrovo
ore 9:00 - 10:30 visita alle realtà produttive (centrale di Noiariis (A) e/o vivaio delle Trote e paleolago di Sutrio (B) e/o Farie di Checo (C))
ore 10:30 - 10:45 spostamento in pullman a Cleulis ((per lavori in corso non sarà possibile effettuare la passeggiata partendo da qui)
ore 10:45 - 11:45 percorso a piedi da Timau (campo sportivo) a Timau (Tempio Ossario) (D --> E)
ore 11:45 - 12:00 spostamento in pullman alla località Laghetti
ore 12:00 - 12:30 pausa con pranzo al sacco presso il centro visite (F)
ore 12:30 - 14:00 laboratori didattici presso il centro visite (F)

EQUIPAGGIAMENTO

Gli escursionisti devono avere abbigliamento adeguato all'occasione (scarpe da trekking o simili, pantaloni lunghi, calzetti alti, cappello, zaino) per proteggersi dall'eventuale vegetazione incolta e da morsi o punture di animali e insetti (il percorso non è pericoloso ma è comunque meglio essere prudenti), inoltre è opportuno portarsi dell'acqua per dissetarsi, soprattutto nel caso in cui la giornata sia particolarmente soleggiata.
L'organizzazione e gli operatori declinano ogni responsabilità per danni a cose o persone che si possano verificare durante le attività previste dal progetto.

San Osvaldo


Tanti anni fa gli abitanti di Cleulis dovevano costruire il tetto della chiesa. Gli uomini della parrocchia di Cleulis andarono nel Bosc Bandît a tagliare la pianta dal tronco più grosso che avrebbe costituito la trave portante del tetto. Tagliata la pianta e ripulita dai rami, non riuscirono a trasportarla a valle e decisero che sarebbero tornati su l’indomani mattina e l’avrebbero trascinata a valle lungo il rio di Jerba mala o Sgolvais. L’indomani, di buon’ora, il nonzolo Bellina Paolo aspettò, nel punto convenuto per un bel po’, ma nessuno arrivava. Dopo un po’ vide sul sentiero un ometto piccolo e paffuttello che gli fece cenno di tirare giù il tronco, ma il nonzolo disse:”Non ce la possiamo fare in due”. Il nonzolo, siccome faceva un po’ freddo, andò a prendere la giacca che aveva lasciata poco più in là. Quando ritornò sul luogo non vide nè l’uomo, nè il tronco, corse lungo il rio sperando di intrevedere qualcuno.
Giunto a valle, in località Aip, non vide nessuno, allora chiese alla padrona del mulino se avesse visto qualcuno, lei rispose: “Sì, San Osvaldo che trascinava un tronco”. Il nonzolo andò fino alla chiesa, vide il tronco già lì e vide anche che sul tronco non c’erano i segni del “sapin”. Da allora si dice che, a trascinare il tronco a valle, sia stato San Osvaldo, perchè era vestito in modo identico alla statua del santo, custodita in chiesa.

Tratto da "Realtà e Fantasia"

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